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Iler Melioli nasce a Reggio Emilia il 10 Dicembre 1949.
Il suo linguaggio fa parte di uno dei ritorni alla materia e alla castità delle forme, chiamato, nel 1991, New Geo (neo-geometric conceptualism).
In quello stesso anno, con AnniNovanta, Renato Barilli storicizza la ricerca di Melioli nel quadro del neominimalismo accanto al gruppo della East Coast americana formato da Jeff Koons, Haim Steimbach e Peter Halley, oltre ad altri autorevoli esponenti europei quali John Armleder, Gunther Forg, Stefano Arienti e Umberto Cavenago.
Al clima della citazione caratterizzato dalle diverse declinazioni della pittura gestuale che aveva connotato la seconda metà degli anni settanta e i primi anni ottanta, era subentrato un ritorno alla sobrietà delle forme, una sorta di azzeramento, che bene evidenziava il mutato spirito del tempo.
In uno stretto rapporto di coappartenenza con questo mutamento si colloca la ricerca artistica di Melioli.
Il suo linguaggio attinge risorse dal calcolo numerico, dal mondo delle scienze fisiche e matematiche, evidenziando le correlazioni possibili tra sistemi concettuali e fenomeni naturali...(R. Barilli )
Durante questo ultimo decennio la ricerca di Melioli procede verso una evoluzione della scultura oggettuale e comprende lo sviluppo di un linguaggio visivo strutturato su di una nuova geometria articolata per adattarsi al quadro pittorico-bidimensionale e a quello tridimensionale delle forme plastiche.
Nella sua recente produzione non esiste alcuna cesura tra pittura, scultura e installazione; la stessa distribuzione dei segni e le campiture del colore che vediamo composte sulle tele, le ritroviamo inserite nelle sue Alberazioni, nei suoi assemblati in acciaio inossidabile.
Questo strutturale rapporto tra bi-dimensione e tridimensionalità muove verso nuove dimensioni dello spazio, della materia e del pensiero, mentre la scienza arriva a sfiorare la magia.
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